Composizione

Lista delle opere

Catalogo musica sacra

Piano Concertos 1-5

Ultime opere

Segue la presentazione di alcune opere particolarmente care all'artista, di cui sarà possibile ascoltare alcuni estratti.

Suono

suoni e percezioni

Prima di diciassette segmenti, si distingue per il suo carattere libero a sorta di preludio astratto, sia per il tono introduttivo giocato su pianissimi (pp) quasi impercettibili, sia per il tessuto sonoro libero con imitazioni a varie altezze nel campo acustico del pianoforte, utilizzato come grande monocordo in cui il pedale mantenuto da l'effetto di uno cordofono a vibrazione naturale. Un nesso vagamente melodico s'intuisce fra le righe, dettato dall'intreccio di settime rivoltabili e sequenze di tono intercalato da un segnale acuto reiterato che apre a interrogativi e percezioni.

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progetto suono

Composto come una riflessione al passaggio di millennio quasi discorso fra virgolette (strutturato fra due suoni acuti in apertura e in chiusura) avvia un percorso musicale tra coerenza e incoerenza prima di presentare l'intervallo cristallino di quinta giusta il progetto vero e proprio, volto a ricostruire una possibilità di sopravvivenza dell'espressione tra criteri obbiettivi e impulsi soggettivi nell'alternarsi ritmico di progetto monodico e polifonico-strumentale.

suoni melodici

L'esigenza di intercalare una linea cantabile come frammento seriale melodico rispetto al contesto, nasce in antitesi a percezioni, creando all'interno della costruzione musicale elementi oscuri e luminosi, che allontanano dalla memoria l'elemento cantabile assimilato, per poi ricrearne il desiderio in diverso modo con premesse di ricerca espressiva nelle varie voci.

suoni cantabili

Dal silenzio appare una linea di suoni che oscilla sul semitono e, dopo un silenzio interrogativo, prende vita un motivo cantabile "con voce briosa" (indicazione riferita alla dedica che influenza gli eventi). Una serie di trilli su armonie modali a quinte cromatiche per moto contrario interrompe con accenti drammatici il flusso discorsivo iniziale che riprende con cadenze dal sapore antico per poi approdare a un "maggiore"che sostituisce il tono aperto al carattere socchiuso del semitono iniziale. Una parte mediana contrastante riprende il contesto a note ribattute a sorta di variazione aumentata fino al f in cui elementi stretti e aumentati si fondono creando uno sviluppo che sfocia su un diminuendo di note ribattute che riporta al semitono iniziale e alla relativa ripresa di suoni cantabili e al ritardando finale che dopo un silenzio coronato conclude su con brio fino all'ultima misura in cui si ricompone il legato del semitono iniziale e lo staccato ribattuto della variante centrale.

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ninnananna per un suono

Il frastuono del giorno si placa e nella memoria riappaiono motivi sparsi di una dolcezza insolita e nella risonanza della notte ritornano a brillare le dimenticate stelle, la dimensione sonora cambia di registro e come il magma universale, si dilata e si restringe in sonorità quasi immaginarie come di una nenia dove la dinamica lascia il posto alla statica, il frastuono cede al silenzio, il movimento macchinoso si arresta nel sogno contemplativo per cui il suono si addormenta e nel silenzio della notte ritrova la pace.

töne am Bach (suoni al ruscello)

Preludiando attraverso moduli ripetitivi e volutamente descrittivi am Bach si aprono parentesi meditative su 1 corda per poi rilanciare peculiari figurazioni che esplorano sonorità basse e canti mediani che portano a suoni finali tenuti sul nome di BACH.

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sonus (Pythagoras - Sonata al cosmo)

Partendo dal suono e risonanza di Pitagora si sviluppa per pianoforte, clavicembalo e organo valorizzando le potenzialità dei rispettivi strumenti (strumento 1 - strumento 2 - strumento 3) per concludersi con il moto perpetuo composto recto-verso ossia con tecnica speculare.

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suoni per Einstein

Composta con tecnica aleatoria nel centenario della nascita del grande scienziato, traduce in suoni le mirabolanti elissi degli elettroni che non si incontrano mai, introducendo l'ascoltatore nel drammatico scontro tra ricerca e realtà. La presenza del violino, che Einstein suonava in modo amatoriale, riporta il brano in una dimensione umana fino all'esplosivo finale "atomico".

Moto

moto interiore

Dalla dissonanza iniziale sale un canto lamentoso e grave che si ripropone in crescendo fino a un assolo del basso modulante verso un piano sonoro più cupo (abbassato di un semitono). La ripresa si arresta a un suono accentato che cade su una parte più vellutata e intima giocata su 1 corda per poi passare a una variazione tormentata del primo brano prima della ripresa che combina il canto iniziale con il tormento mediano per finire con un commento in assolo e un effimero volo verso l'alto, un guizzo illusorio destinato a precipitare verso il grave.

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m o t o c o n t i n u o

moto continuo (creazione)

Sia nella versione per pianoforte del 2008 che in quella per orchestra del 2010 la rotazione degli elementi contraddistingue questo breve movimento sinfonico riferito al moto cosmico ordinato (Harmonia motui ordo - Plato) in contrapposizione al più caotico moto urbano (Concerto nel movimento per pianoforte e orchestra).

Risonanza 1: viola del pensiero continuo (memoria)

Prima Risonanza in cui appare uno strumento solista dal colore sonoro dolce nelle varie sfumature timbriche ed evocativo della memoria... viola del pensiero continuo.

Risonanza 2: post - continuum (moscerino)

Si distacca dal tono universale questo studio "con bravura" per la mano destra che tra cordiera e tastiera del pianoforte, va oltre la minimale peculiarità del continuum ligetiano dall'ultima nota acuta in poi, con spirito e ironia.

Risonanza 3: moto discontinuo (profumo)

Effetti glissati sulla cordiera del pianoforte intercalano motivi singolari quasi a evocare tracce di profumo che attirano elementi sparsi per moto discontinuo.

Risonanza 4: canto continuo (riconciliazione)

Più recente l'esigenza di accostare canto continuo, dal titolo del quadro omonimo, quasi una risonanza in cui il canto, affidato alla viola e al coro, nasce quale "eco del suono" capace di appagare l'esistenza, placare la furia, alleviare il tormento, consolare lo spirito esprimendo il tono come nel testo poetico da cui l'acrostico cantato dal coro: crea pace.

moto perpetuo

Originariamente composto per organo rigorosamente a specchio, anche nella versione per pianoforte la componente ripetitiva che dal pp iniziale muove gradualmente al ff e viceversa crea una tensione dinamica circolare che dà l'impressione del moto perpetuo. moto continuo: a differenza del moto perpetuo questo seppur breve brano orchestrale si distingue per il carattere mosso e trascinante che pure nella versione per pianoforte rimane coinvolgente per l'urgenza espressiva che solo nella parte mediana si placa per poco... prima di riprendere nel turbine del moto continuo.

Ascolta "moto perpetuo".

moto universale e natura del moto

Tra i lavori per coro e orchestra questo ampio affresco sinfonico-corale ha un peso particolare, sia per l'impegno strutturale che per la ricerca dell'origine del moto universale e il suo sviluppo nel corso della composizione fino a raggiungere attraverso il pulsando la più intima natura del moto.

Tempo

tempo

Da una scansione regolare del tempo, da cui s'intreccia un canto attraverso modulazioni ardite ma rese impercettibili da gradi volutamente equilibrati, una variante più mossa dà spazio a interventi nuovi che sconvolgono il tempo originale fino al silenzio, dapprima accennato poi definitivo. Ma ecco che il tempo cancella la memoria degli eventi e, dopo un silenzio espressivo da cui echeggiano armonici fondamentali, riprende sottovoce senza fine.

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senza tempo

Evocazione, più che ricerca concettuale, con la sua variante poli-spaziale preceduta da un trillo divisorio tra universo monodico e polifonico, si prospetta come pagina semplice in omaggio alla verità verdiana "la melodia non è né antica né moderna".

spazio - tempo

Stabiliti i parametri di spazio e di tempo relativi si apre lo spazio in cui si pone l'uomo con i suoi impulsi soggettivi.

nottetempo

Il carattere evocativo della prima parte rende al tempo una dimensione notturna dando spazio a costanti e varianti dell'incanto, mentre la parte mediana è costituita da una sequenza progressiva di dissonanze intrecciate in un contesto melodico su 1 corda e senza pedale di risonanza : un elemento di sorpresa chiude come un brusco risveglio.

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Nuova poetica degli affetti

nuove variazioni del sentimento

Questo brano da concerto eseguito dalla pianista Sophie Dürkheim, ottenendo il premio Elisarion 1996 "è di per sé un programma che svela le intime aspirazioni e i propositi di un artista alla riscoperta di valori che il mondo moderno inibisce sempre più. Queste aspirazioni e questi propositi hanno avuto una mirabile concretizzazione nella più astratta delle arti: la musica." [Giuria premio Elisarion, 1996]

papillons nocturnes

Da un oscuro indefinito prendono vita passaggi di sonorità brillanti, interrotte da calmi richiami: il carattere descrittivo iniziale lascia il posto al commento musicale prettamente espressivo.

cadenzato

Tramite nessi periodici s'insinua un tracciato lamentoso che viene interrotto solo da una pagina con un cadenzato diverso e contrastante: l'esigenza di una ripresa è occasione di commento in progressione che sfocia in una coda ascendente con pedale di risonanza.

fiabesco

La pura magia di un salto d'ottava apre un mondo fiabesco dal quale emergono racconti di suoni veloci alternati a episodi sognanti e incubi che si risolvono come per magia sempre sospeso sul salto di ottava iniziale.

abbraccio

Il senso di universale al centro di questa pagina tutta giocata su linee cantabili, è la chiave di lettura del brano stesso quale sweet clasters al quale tende e dal quale si distende il senso naturale.

grande suono

per archi

Attraverso l'essenza del suono, trasmette l'interiorità degli affetti.

grande abbraccio

Sia nella versione per pianoforte che in quella per orchestra d'archi la dilatazione per moto contrario tende gradualmente accrescere l'effetto sonoro di grande abbraccio universale.

rivoluzione interiore

In omaggio alla rispettiva suggestione di Sandro Bondi, accosta diverse variazioni di suono tratte da Arie antiche come l'Aria "In un abbraccio stringimi" poi "Tormenti mai più" e fugato, quasi un ricercare su "Occhi piangete" (dall'Oratorio della Settimana Santa attr. a Luigi Rossi, XVII sec.) in un brano complesso in cui il pianoforte si apre a sonorità allargate dalla tastiera alla cordiera.

eufonìa

O bisogno di suoni armoniosi [Wohlklingender Menschengesang], è un'ampia Cantata che oltre a Shelley (Prometheus unbound) inserisce la sequenza aurea (numeri di Fibonacci) in un vasto tessuto sinfonico-corale affiancato ai solisti e al quartetto d'archi sul proscenio.

nuovi suoni d'Orfeo

Quale ode scenica per voci e strumenti intende rinnovare la voce di Orfeo in una voce attuale e viva, per coinvolgere a vari livelli con le caratteristiche vocali-strumentali del teatro da camera.

suoni di pace

Quando l'arte del suono si contrappone all'arte della guerra scaturiscono motivazioni extra-musicali che ingenerano sentimenti e stimolano la composizione. Come, ad esempio, il testo di Tacito che mi è capitato fra le mani dopo aver composto questa partitura, dove sentivo mancava qualcosa e così, ben due anni dopo l'Anno Europeo della Pace (Dichiarato dall'Unesco per l'anno 2000) ho inserito quella parte che tanto avevo cercato invano e che ho mantenuto in latino siccome suona potente e che tradotta recita: "Tutti conoscono i vantaggi della pace, ma i più sfruttano i vantaggi della guerra".

suoni toccanti

È tardi... sono al pianoforte e seguendo un impulso diretto, come se non avessi scritto né suonato mai o detto tutto ciò che dovevo dire in passato e da persona libera, senza ambire a nulla, tocco fra i tasti ed ecco i suoni che amo e sono i suoni che toccano l'animo: forse al piccolo Mozart (fatte le debite proporzioni) succedeva un po' la stessa cosa quando, sorpreso dai genitori a suonare il cembalo nel mezzo della notte, si narra che rispondesse candidamente "cerco i suoni che si amano".

suoni come voci per S. Cecilia

È mattino e fra i tasti acuti su 1corda ascolto voci che cantano in totale fissità contemplativa... e pensare che sono passati anni prima di trovare ciò che ho sempre cercato... forse è il momento giusto in cui si rivela quella luce sonora che solo lei poteva vedere!

suoni interrogativi e passo di danza

Se per Nietsche "L'uomo è un errore di Dio" per Jägger "L'uomo è un passo di danza di Dio". Ancora "La vita umana ruota instabile come i raggi di una ruota di un carro" (Anacreonte) ma "Se non vi fosse la musica la vita sarebbe un errore" (Nietsche).

dono

Seconda delle ventiquattro parti di suoni di pace (Cantata 2000) questa pagina appare vuota di elementi orchestrali che non siano essenziali al supporto della linea melodica distribuita a due voci che si incontrano sull'intervallo di settima preannunciato dagli archi.

motivo

Un cluster in pp sui toni acuti preannuncia il carattere teso della composizione, tutta giocata su dissonanze pungenti che si intrecciano a un motivo riconoscibile attraverso progressioni in crescendo che accentuano l'urgenza espressiva dello stesso che conduce a una esasperata risonanza senza fine...

fantasia

La forma della fantasia come componimento a struttura libera è qui adottata per scopi non solo formali quando per esigenze espressive in modo da creare spazi di fantasia fra le varie componenti e all'interno dei singoli gruppi di figurazioni per cui da un approccio costruttivo cantabile la composizione si interrompe per dare spazio a elementi vivaci e originali prima di riprendere l'andamento iniziale e così via alternando altri gruppi di figurazioni fino a esplosioni sonore che preparano un finale sospeso.

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insieme

La dolcezza di una serie melodica in pp riproposta a specchio apre un gioco reciproco che anticipa l'universalità di grandi accordi contrapposti al solo del diapason che, dal crescendo al diminuendo, dà il la all'intera composizione.

7 fonìe

La recente possibilità del compositore di poter interpretare la propria idea musicale in una esecuzione "in diretta" in modalità GS per ogni timbro, non solo indica una traccia alle future interpretazioni ma soprattutto rende possibile un sogno (inverosimile nell'Ottocento) cui tendevano pionieri come Busoni, al quale sembra non bastassero più gli strumenti tradizionali. Inoltre, attraverso la pagina non solo scritta ma anche programmata per essere eseguita seppure dal computer, si potrà conoscere più da vicino il compositore e la sua opera in modo da attingere alla fonte più diretta gli elementi essenziali all'interpretazione live, che per sua natura, oltre al rispetto e alla fedeltà al contesto oscilla comunque per soggettività, varietà e creatività. Singolarmente o in un solo ascolto queste fonìe sono nate come espressione del suono.

fonìa 1

per voci e strumenti

[composizione - scomposizione - decomposizione - ricomposizione - post scriptum] Conseguente alla composizione, la scomposizione degli elementi crea nuove figurazioni dando luogo a una successione programmatica naturale in cui la scrittura vocale-strumentale diventa esigenza espressiva e umanistica, culminante nel commento per per sole voci che porta al post-scriptum per soli strumenti.

fonìa 2

per due voci e/o strumenti

Quasi sinfonia a due voci consegue alla prima fonìa per la libertà di scrittura dello stile vocale e ne porta avanti l'idea con pochi mezzi che in sintesi acquistano una propria spazialità e temporalità.

fonìa 3

per una sola voce o strumento

Una sola presenza sfida il campo sonoro su un suono che dà varie dinamiche alla tranquillità statica dell'unisono, valorizzando così l'intervento della linea melodica e soprattutto del fugato che in fine con una sola voce impegnata nell'intreccio delle varie tessiture, rende reale e virtuale al tempo stesso la varietà contrappuntistica.

fonìa 4

per due voci, 3 violoncelli e fiati

L'attacco del flauto piccolo lascia spazio a un assolo espressivo di violoncello: si apre un dialogo fra gruppi e solisti che prepara l'apparire delle due voci soliste, intese come presenza timbrica umana rispetto al contesto timbrico orchestrale. Timbro femminile e timbro maschile si fondono in un esplosione di sonorità d'assieme.

fonìa 5

per tromba, violini e percussioni

Pochi timbri strumentali rendono il suono della grande orchestra per l'urgenza espressiva dei contrasti. Piccoli accorgimenti modulano il timbro alternando timbri in sordina a suono pieno. Parti per solo timpano alternate a frasi per tromba sola o violini soli evitano la saturazione, valorizzando i solisti e creando interesse allo stile concertato. Un finale a mordenti vivaci libera la struttura verso una conclusione in evanescenza.

fonìa 6

per due violini, quartetto di clarinetti, pianoforte e archi

Il carattere discorsivo e didattico si distingue per la presenza di un violinista principiante guidato passo passo dal suo insegnante e anche per la scelta di impasti timbrici che creano un suono strumentale ad hoc. La composizione evolve gradualmente verso ambienti della memoria restituendo armoniose curve melodiche e per finire indagando nel subconscio con variazioni di una nenia infantile che ritrova la dolcezza di un bambino quando canta una ninnanna al suo orsetto e con lui si addormenta.

fonìa 7

per grande orchestra e coro

Elementi vivaci distribuiti a sezioni vengono interrotti per dar spazio a eventi più ritmati che aprono varianti e silenzi interrogativi. Due vasti commenti cantabili danno respiro alla struttura che accoglie per altro interventi solisti di strumenti di varia natura, scelti per esigenza espressiva. Interludi e blocchi alternati vocali-strumentali preparano un finale solare sulle note SOL LA RE chiudendo con luminoso acuto di tromba si apre al silenzio.