Strumenti Antichi

Virginale dipinto

Virginale

L'origine

Secondo le cronache dell'epoca, intorno al 1502 la regina Elisabetta I d'Inghilterra si esibì allo strumento nel corso di una festa al West-minster Hall facendosi attorniare da dodici vergini, da cui il nome "virginale".

Lo strumento

Ricostruzione del modello visibile nel celebre quadro del Wermeer "Il maestro di musica", lo strumento è stato costruito a Paina, in Brianza (Italia), dagli artigiani Carlo Mascheroni, figlio del costruttore di clavicembali Diamante Mascheroni, e dal suo collaboratore Luca Vismara, nel loro atelier di Seregno. Lo strumento è stato esposto per un periodo ad Urbino al termine della costruzione.

La ricostruzione possiede un'ottima meccanica e una doppia accordatura, rispettivamente antica e moderna (415 Hz e 440 Hz spostando la tastiera). Lo strumento è stato dotato di un cassettino interno che richiesi fosse costruito secondo il disegno di Praetorius del 1619 (Syntagma musicum). Sul frontalino, un giovane falegname ha scolpito abilmente "UFFICIUM MUSICUM", che non è soltanto un contrassegno dei costruttori, ma soprattutto un invito al servizio musicale cui la passione va indirizzata sia per l'accompagnamento di Arie d'epoca che per le Variazioni in voga delle stesse, arricchite spesso da effetti descrittivi che la tastiera permetteva di eseguire con fulminea rapidità sotto le mani di grandi virtuosi innovatori quali John Bull, Giles Farnaby, William Byrd, Thomas Tomkins.

Virginale

Inizialmente, i contatti con i Mascheroni, famiglia di artigiani che da secoli produce clavicembali italiani, francesi e tedeschi di ottima fattura, mi inducevano naturalmente alla scelta di un cembalo italiano ma poi, vedendo la cassa armonica di un Virginale mi interessai alla sua storia e decisi di commissionare uno per il 1990.

Nell'attesa della sua costruzione ho consultato manoscritti e trascrizioni del Fitzwilliam nell'edizione Dover e mi sono lasciato affascinare pure dai Virginali di varie epoche esposti al Museo degli strumenti musicali del Castello Sforzesco di Milano (Italia), dove si possono ammirare le opere dei Ruckers, strumenti rivestiti con carta decorata coi simboli regali delle corone e dei delfini imperiali attorno alla tastiera in legno di bosso, oltre ai dipinti all'interno dell'ala dedicata agli strumenti antichi, firmati dai più prestigiosi pittori delle varie epoche.

Da questa ricerca è nata l'idea creare una raccolta di brani dell'epoca e nuove composizioni per virginale, dal nome "The Golden Age of the Virginal", disponibile su CD nella sezione discografia.

Table Fortepiano

L'origine
Fortepiano

Questo strumento rappresenta la versione da camera del Fortepiano, strumento ideato da Bartolomeo Cristofori intorno al 1700 a Firenze. Il Table Fortepiano (Fortepiano da tavolo) era dotato di tre leve laterali due delle quali, alzando i sordini di destra e rispettivamente di sinistra, svolgono la funzione di pedale di risonanza, mentre la leva centrale premendo un'asticciola sulle corde permette di ottenere un "effetto liuto". All'epoca, un'aiutante si occupava delle leve durante l'esecuzione musicale.

Lo strumento d'epoca
Leve fortepiano

Parigi , 1 giugno 1994

Ho scoperto questo prezioso strumento durante una mia passeggiata notturna in cui l'unica luce in Place des Vosges era quella del negozio di antiquariato in Rue de la Mule di André Bissonet che conobbi l'indomani per bloccare l'acquisto di questo Fortepiano da tavolo del costruttore inglese Johnnes Pohlman che sul frontalino del suo strumento iscrive il proprio nome e la data in latino come in uso all'epoca ("Johannes Pohlman Londini fecit 1780").

Nella sezione dedicata alla discografia è possibile ascoltare alcuni brani dal CD "Mozart and his age" eseguiti da Silvano Bernasconi su un Table Fortepiano originale.

Pianoforte Erard

L'origine

Detto Grand Piano, quale gran coda di oltre due metri, finemente rifinito in mogano è dotato della rivoluzionaria meccanica a doppio scatto, costituita da un semplice filo di acciaio che Erard posizionò all'interno del meccanismo che regola la martelliera, permettendo la ribattitura del tasto; ampliando così le possibilità pianistiche di virtuosi dell'epoca. Con Pleyel, nella Parigi di primo Ottocento, Sébastian Erard (originariamente Sebastian Erhard) fu il più grande costruttore di pianoforti della sua epoca e la sua invenzione si diffuse presto in tutt'Europa.

Lo strumento d'epoca
Pianoforte Erard

Ritrovato da un antiquario, questo strumento mi è subito sembrato un'occasione straordinaria, sia per il livello di conservazione che per l'accuratezza della ristrutturazione eseguita da Buchi Jacob nel 1917, alla quale è seguita, nel 2005, la recente revisione da parte di Lorenzo Vicari, abile restauratore della Bottega del pianoforte di Lugano.

L'opportunità di valorizzare il suono caldo di questo Grand Piano, dotato della meccanica a doppio scatto (costituita da un semplice filo di acciaio che Erard posizionò all'interno permettendo la ribattitura interna del tasto così da ampliare le possibilità pianistiche di virtuosi del primo romanticismo come Maria Szymanowska, Chopin e Liszt) mi ha portato a considerare tutto il periodo di questo repertorio includendo compositori e compositrici che hanno scritto pagine mirabili per questo strumento.

Erard

L'opportunità di valorizzare il suono caldo di questo strumento risalente al primo ottocento mi ha portato a considerare tutto il periodo di questo repertorio includendo compositori e compositrici che hanno scritto pagine mirabili per questo strumento, tra i quali Maria Szymanowska, Frédéric Chopin e Franz Liszt.

Nella sezione dedicata alla discografia è possibile ascoltare alcuni brani dal CD "Hommage à Erard" eseguiti sullo strumento originale da Silvano Bernasconi.